IL DIARIO DI ADAMO ED EVA

Proposta di lettura-spettacolo per spazi teatrali, teatro in casa, luoghi alternativi, parchi e giardini.

IL DIARIO DI ADAMO ED EVA
di Mark Twain

Adamo ed Eva – foto di Luigi De Frenza

Vasco Mirandola e Martina Pittarello

La guerra dei sessi è antica quanto l’umanità. Per lo meno, è ciò che Mark Twain ha scoperto “traducendo il manoscritto originale” dei diari di Adamo e di Eva. Il padre di Tom Sawyer e di Huckleberry Finn ha sovvertito il primo capitolo della storia biblica e l’ha trasformato in un esercizio di sottile umorismo, in una brillante, divertita e parodistica ricostruzione dell’incontro tra l’uomo e la donna per eccellenza, caricati di tutti gli stereotipi dell’uomo moderno. Twain, fingendo di credere al mito, si è divertito a tratteggiare le figure di un uomo e di una donna “universali” con i loro pregi, ma sopratutto i loro difetti, in cui è difficile non riconoscersi. Un mirabile esempio di equilibrio tra ironia e cronaca fantastica, il tutto avvolto dal fascino della prima struggente storia d’amore del mondo.

In un’epoca in cui l’amore eterno sembra passato di moda sia come mito romantico che come sogno degli adolescenti, Mark Twain ce ne rinnova la speranza. Il segreto è quello della tolleranza, che nell’accettazione delle reciproche fastidiose diversità consente di raggiungere il traguardo faticoso di una vita in comune. L’amore eterno qui sulla terra non è un tenero idillio, ma una laboriosa conquista.

Lo spettacolo è adatto per una programmazione serale in spazi chiusi o all’aperto. La scheda tecnica è ridotta e parzialmente autonoma.

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Adamo ed Eva – foto di Luigi De Frenza

STORIE DALL’ORLANDO

Storie dall’Orlando

Narrazione e lettura in versi dall’Orlando Furioso di Ludovico Ariosto
Drammaturgia: Sandra Toffolatti e Martina Pittarello
con Martina Pittarello

S’inizia con una donna nuda legata agli scogli, un cavaliere in groppa ad un cavallo alato, un anello fatato… Poi è tutto un perdersi e ritrovarsi in linee di fuga che si annodano e si aggrovigliano, come nella vaghezza dei sogni e che infine si ricongiungono, riannodando i fili delle trame lasciate in sospeso. Narrazione e lettura in versi delle gesta di Orlando, Ruggiero, Angelica, Bradamante, Astolfo: un grande intreccio di amore e guerra da riscoprire recuperando l’originaria dimensione orale dell’Orlando Furioso, per restituirne il calore e il ritmo che spesso appaiono sacrificati, nella lettura silenziosa, dal continuo rimando all’apparato critico.

Consigliato: triennio scuole superiori.
Durata: 80’.
Massimo 3 classi per replica.

Info e prenotazioni: Martina 3356566991
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È prevista una versione con l’accompagnamento musicale di una viola a cura di Michele Sguotti ( in questa versione a due,  max 4 classi a replica)

STORIE DAL BOSCO ANTICO

Lettura-spettacolo con musica dal vivo, per bambini e famiglie, da “Storie dal bosco antico” di Mauro Corona, con Martina Pittarello e Gianluigi Meggiorin

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Una passeggiata letteraria  per ascoltare storie di un tempo lontano.

Le storie di un mondo semplice e affascinante in cui la puzzola era bellissima e vanitosa, lo scricciolo una briciola, il riccio timido e liscio e l’allocco l’animale più intelligente del creato.

Le storie di un mondo appena creato in cui Dio ascolta pazientemente le lamentele dei suoi animali più deboli, esaudisce i loro desideri più buffi, si prodiga perché non ci siano ingiustizie.

Le storie scritte con fantasia inesauribile e grande amore per la natura dallo scrittore Mauro Corona.

SILLABARIO VENETO (Letture a km zero)

SILLABARIO VENETO. VIAGGIO SENTIMENTALE TRA LE PAROLE VENETE
di Paolo Malaguti (Santi Quaranta, 2011)

Incontro con l’autore, letture e musica
con Paolo Malaguti, Martina Pittarello, Gabriele Grotto (batteria e percussioni)
Progetto: letture a km zero

Dalla A di amia alla Z di zagheto, passando per caigo, freschin e scravasso. Un singolare vocabolario in cui le parole lasciano il posto al diario: ricordi d’infanzia, paesaggi familiari, personaggi divertenti attraverso i quali passa la saggezza delle nostre radici.
Voci di una lingua “sentimentale”, che diventano ritratti familiari e racconto umoristico, un “teatro-filò fluente e festoso”.
 
qui si può trovare il podcast :

https://www.facebook.com/watch/?v=676725539679288

Il giovane scrittore padovano ha il dono spontaneo e felice della narrazione, che è insieme affabile e suggestiva, come ha dimostrato nel fortunato romanzoSul Grappa dopo la vittoria, la sua opera prima. In questo sillabario si distende incisiva e coinvolgente l’oralità veneta che viene da secoli di profonda e accattivante tessitura, da scrigni di affabulazione intensi e misteriosi.

Malaguti, però, ha anche il dono della ‘scena’; sa immettere nella vita – con il teatro della vita – le sue parole venete, i suoi cavalieri che vengono al trotto dai territori della fiaba, ma pure dal crudo continente dell’esistenza. Il suo gustosissimo, raffinato e popolaresco Sillabario veneto porta sulla scena uno stuolo di voci briose e ammiccanti, un corteggio di personaggi erranti e picareschi: vengono dalla saggezza popolare delle Venezie, dal filò, dai teatrini dell’aia e del cortile di casa; ma vengono anche da una grande cultura antica del riso che spiazza e coinvolge, facendo intravedere le orme rusticali e motteggianti di Teofilo Folengo, gli indizi disincantati e ridenti dell’Orlando furioso, o le atmosfere garbate, lievemente maliziose e pacificanti del Goldoni.

Le voci venete di Malaguti, qui raccolte con estro, bravura e agilità, non si fanno dizionario didattico, piccola summa dimostrativa del vernacolo; diventano invece racconto godibile per ogni vocabolo introdotto, parlata domestica esuberante e collettiva, teatro-filò fluente e festoso; un giardino di fiori, piante ed erbe diverse, l’amarcord penetrante e poetico di una civiltà orale che non c’è più.

Si tratta, insomma, di un’opera segnata da un forte senso comunitario e da una coralità d’insieme, un singolarissimo diario veneto, in cui trovano posto il ritratto di una Padova familiare e amabile e il riquadro ammirato per una Treviso vivissima, colma di acque e di risorgive; con una lingua di una bellezza spesso sfolgorante e savia. Il lettore ne resterà ammaliato.

(dalla prefazione al libro)

RACCONTI DI NATALE

RACCONTI DI NATALE
Lettura e musica
Martina Pittarello e Loredana Piluso (pianoforte)
Testi di O. Henry, P. Auster, A. Merini, R. Bradbury e altri
Musiche di A. Piazzolla, F. Chopin, J. Raff, B. Bartok, brani natalizi tradizionali

L’indomani sarebbe stato Natale, e mentre i tre si avviavano verso il razzoporto, la madre e il padre erano preoccupati. Era il primo volo nello spazio per il bambino, la primissima volta che saliva su di un razzo, ed essi volevano che tutto fosse perfetto… (da “Il dono” di R. Bradbury)

Amico mio, se mi offri il pranzo ti racconto la migliore novella di Natale che tu abbia mai ascoltato… Era l’estate del ’72. Un bel mattino un giovanotto sui diciannove, vent’anni entra in un negozio e si mette a rubare qua e là… (da “Il racconto di Natale di Auggie Wren”, di P. Auster)

Il pranzo di Natale del giovane fotografo e della vecchia cieca, la fantascienza di una notte di Natale nello spazio, il richiamo a Maria nella poesia di Alda Merini, la vigilia di Natale di due giovani innamorati nell’America degli anni ’30… Storie semplici, delicate, ironiche o commoventi.
Un solido programma musicale, in cui i racconti natalizi fanno da cornice ai brani musicali.
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