PIEDI DI CAPRA

Thriller silvestre
rivolto a famiglie e ragazzi dai 6 ai 13 anni

testo e regia: Valentina Brusaferro
progettazione: Martina Pittarello e Valentina Brusaferro
con Andrea Dellai, Valentina Brusaferro, Gabriele Grotto, Beatrice Niero, Martina Pittarello

PRESENTAZIONE
La famiglia Bigoli Bagoli racconta miti e leggende della tradizione popolare veneta. E’ composta dalla Marantega Clarice, l’Anguana Aissa, Cristofaro Salbaneo, Giacinto Mazariol e Nazareno Striosso Rumaosso. Protagonisti dell’omonima saga “Anguane, salbanei, strie, striossi, maranteghe e rumaossi”,  i personaggi accompagnano il pubblico lungo percorsi teatrali in natura. Con i loro racconti ci riportano alle radici della cultura orale veneta.


SINOSSI
In paese, durante la sagra di S. Antonio, patrono delle capre, mentre tutti si trovano in piazza per fare festa, accade un fatto strano: nelle contrade, lungo le vie del paese, anche nel cortile della scuola, persino sui gradini della Chiesa e oltre…sono apparse misteriose orme caprine! Il paese è in subbuglio e il sindaco raduna il consiglio dei giovani saggi per chiedere aiuto, e scoprire il responsabile del misfatto.Un avvincente thriller silvestre dove anche i ragazzi saranno protagonisti
attivi della vicenda.

INCANTAMENTI

MITI E LEGGENDE DELLA TRADIZIONE POPOLARE VENETA
Percorso teatrale in natura
testo e regia: Valentina Brusaferro
progettazione: Martina Pittarello e Valentina Brusaferro
con Andrea Dellai, Valentina Brusaferro, Gabriele Grotto, Beatrice Niero, Martina Pittarello

Il progetto

Anguane, salbanei, strie, striossi, maranteghe e rumaossi, sono esseri selvatici che abitano una terra di mezzo, dove realtà e fantasia si mescolano nel racconto orale. Vivono nel mondo sottosopra, un mondo radicato nel passato, che tramite il teatro torna nel presente con storie e immaginari della cultura popolare e della tradizione contadina veneta.

In un percorso di ricerca che raccoglie numerosi documenti e racconti popolari, l’autrice inserisce il lavoro sulla lingua dialettale creando un’originale saga teatrale. Protagonisti sono una serie di personaggi archetipici, interpretati da un gruppo di attori versatili capaci di coinvolgere un pubblico eterogeneo in un’esperienza immersiva, unica e irripetibile. Un ciclo di spettacoli site-specific, adattabili di volta in volta in spazi diversi, per valorizzare le risorse del territorio, risaltare la bellezza dei luoghi, sensibilizzare la comunità al rispetto e alla cura dell’ambiente, sostenere i Comuni nel mantenimento e la promozione di zone di interesse naturalistico, storico e culturale.

Gli spettacoli si adattano a spazi informali, come dimore storiche, ville antiche, ambienti rurali e di interesse paesaggistico come boschi, sentieri, parchi, orti e giardini ma significativi anche in contesti di architettura industriale e spazi moderni. Un ciclo di spettacoli in natura, dove artisti, pubblico e ambiente si incontrano attraverso il rito del teatro.

Presentazione

Miti e leggende della tradizione popolare veneta abitano scenari naturali in uno spettacolo immersivo che accompagnerà il pubblico alla scoperta di luoghi suggestivi in grado

di evocare misteriose presenze silvestri. Gli spettatori verranno condotti attraverso un percorso teatrale costruito a tappe, lungo il quale si svolgerà la storia, mentre lo spettacolo della natura, sfondo e scenografia circostante, diventerà protagonista fondamentale dell’opera.

Sinossi dello spettacolo

Si racconta che qui in paese, nascosta da qualche parte, esista una porta che separa il mondo reale dal mondo incantato. Una porta oltre la quale si precipita in un mondo rovesciato, abitato da esseri misteriosi capaci di far perdere la bussola ai viandanti. Si narra che davanti a questa porta ci sia un’orma che se calpestata confonde e trascina i pellegrini in un luogo segreto, dove smarriscono la via per intraprendere un viaggio straordinario. Oltre la soglia, in questo luogo vicino e lontano, si manifestano gli spiriti della marantega Clarice, Nazareno lo striosso, Giacinto mazariol, Cristoforo salbaneo e Aissa l’anguana; arcane figure che animano storie di misteriose sparizioni, inspiegabili accadimenti, fenomeni paranormali, riti propiziatori, capaci di scongiurare desideri e paure di chi li incontra. Gli spettatori procedono nel loro errare, dirottati di volta in volta in direzioni diverse, tra le case, i bivacchi, i covi degli abitanti del mondo rovesciato. Coinvolti in divertenti frizzi e lazzi, spaventevoli buffonerie e spassose scaramucce, i viandanti si perdono nei racconti degli spiriti, per ritrovarsi al termine del viaggio, sani e salvi oltre l’incantamento. Dall’altra parte della porta.

Note di regia

In un’epoca dettata dai ritmi frenetici del quotidiano, dove usiamo il navigatore anche per percorrere vie conosciute, dove per mantenere l’orientamento siamo perennemente “collegati”, abbandonare la strada programmata diventa quasi impossibile.

Perdere la strada, cambiare direzione, percorrere un luogo senza conoscere la meta, “scollegarsi” appunto, può sembrare un’esperienza inconsueta, per qualcuno spaventosa. Incantamenti invita lo spettatore a intraprendere un viaggio metaforico e simbolico, un viaggio che spinge a lasciare con piacere una strada battuta per trascorrere un periodo di tempo lontano dai luoghi della vita ordinaria. In Veneto c’è un modo di dire che racconta bene questa condizione, quando si dice “fare el giro dela molonara”, ossia allungare la strada per il semplice diletto di camminare, per il semplice gusto di vagare, di farsi accadere, di attraversare una dimensione altra, e riconciliarsi con altri mondi senza programmare gli incontri, semplicemente mettersi in viaggio e andare. Lo spettacolo invita a mettersi nelle scarpe di qualcun altro per guardare il mondo con i suoi occhi e poi tornare da dove si è venuti ma un poco trasformati; perdendosi nel paesaggio circostante, respirando ad occhi aperti, fermandosi, cambiando direzione, riscoprendosi parte di un insieme più vasto, varcando i confini per procedere con fiducia verso l’ignoto. Un’occasione per entrare in uno spazio temporale che rompe i ritmi frenetici del quotidiano, per esplorare un luogo che abbiamo dentro, un luogo magico, che i bambini sanno riconoscere subito e che noi adulti abbiamo abbandonato risucchiati da un tempo che ci spinge incessantemente all’azione. Incantamenti è un’esperienza che ci cala nel frastuono del silenzio, della natura, nella perdizione incantata di ciò che ci circonda, nella leggerezza di essere ciò che si è, nell’abbandono al divertimento, nella profonda connessione con il mondo.

INFO: martinapittarello@gmail.com cell 3356566991


PROSSIMA DATA: rassegna Centorizzonti , 23 agosto a Borso del Grappa